- Ce l’hanno cani e porci. Chiunque ha un profilo, ho scoperto che persino uno zio di mio padre di 90 anni ha la sua pagina, creata dai nipoti e quasi mai aggiornata. Così come la donna delle pulizie di una mia carissima amica lesbica, guardinga per questo nel darle l’amicizia per paura di esser sgamata. Ecco, il fatto che Fb sia uno strumento nelle mani di chiunque può dare noie: se non accetto l’amicizia se la prenderà? Se vede la foto di quella festa a cui non è stato invitato mi toglierà il saluto? Ma soprattutto, se sono venuto di merda in quella foto lì perchè cazzo mi ha taggato?
- Fa ingrassare. Quante ore spese a navigare sulle bacheche altrui, invece di leggere un giornale oppure onorare l’abbonamento in palestra che ci è costato 200 euro, senza andarci mai.
- Provoca orticaria. Non dover più leggere status snervanti con la parola “time”, che prolificano come mosche: doccia-time, palestra-time, pasta alla carbonara-time, shopping-time, persino sesso-time. L’oscar per il più becero “status time” che ho letto in questi anni è stato “terremoto-time” quando pochi giorni fa una scossa del 4.3 grado ha svegliato un’intera città.
- Il Diario fa schifo.
- E’ poco chic, ma molto cheap (a sua insaputa). Gli album intitolati “serate varie” con immagini di uscite in comitiva tristi quasi quanto una cena a casa dell’ex ministro Bondi, in locali frequentati da presunta “bella ggente”, dove la cosa più figa che si vede è la forma della cannuccia o il colore del liquido alcolico.
- Rompe. Se prima c’era Farmville, ora c’è The Sims social, domani ci sarà un’altra rottura di maroni. Ma andassero davvero a coltivare carote invece di mandare “inviti”!
- Soffoca (di notifiche). Ti iscrivono a tua insaputa ad un gruppo. Ed è la fine.
- Non sa augurare. Già nell’epoca degli sms era triste ricevere gli auguri di buon compleanno con un messaggio, invece che con una telefonata. Con Fb ricevere 347 notifiche di auguri, augoroni e augurissimi (!!!) inizia a diventare un tantino squallido, a buon mercato.
- Fa perdere il lavoro. Una facebook-addicted è stata licenziata dalla sua azienda perché pubblicava le foto delle vacanze al mare sulla bacheca mentre era in malattia. La tentazione di mostrare la propria vita, e mostrarla “glamourous”, supera il rischio di perdere il lavoro. Ma anche quello di attirarsi i pestiferi strali della ministra-erinni Fornero. La disgrazia peggiore che si possa augurare.
- Rivela ossessioni e compulsioni. Pubblicare 37 video di youtube nell’arco di 2 minuti, è leggermente psicotico. Soprattutto se si spazia dai Black Sabbath a Gigi D’Alessio senza soluzione di continuità (cioè passando per i Dream Theater e Arisa, con puntatine magari sulle sigle di Heather Parisi dei Fantastico degli anni 80). Dunque, perchè rivelare gli aspetti meno presentabili delle nostre variopinte personalità?